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L'infanzia

RETTORE nasce a Castelfranco Veneto (TV) l’8 luglio del 1955. I registri dell’ospedale indicano l’ora delle 13.30: è nata quindi sotto il segno del Cancro con ascendente Bilancia, grazie all’impegno di mamma Teresita Pisani (attrice di prosa) e del papà Sergio Rettore (commerciante). La scelta del nome “Donatella (DONO)” deriva dal fatto che è l’unica figlia nata in ottima salute, infatti i primi tre figli maschi della coppia Teresa Pisani (attrice di prosa) e Sergio Rettore (commerciante), purtroppo, hanno avuto solo pochi giorni di vita.

“Nacqui l’8 luglio 1955, in una giornata afosa, che alle 13.30 fu rovinata da un temporale. Una scena che ricorda La Tempesta di Giorgione, il mio enigmatico concittadino che dipinse una folgore nella quiete, l’imprevisto che buca la prospettiva. Nel momento stesso in cui lanciai il mio urlo alla vita, il cielo si oscurò e fu tagliato da una saetta. Teresita esclamò: «Meno male, un maschio!». L’ostetrica le diede subito la brutta notizia: «No, è una bela femina». Fui battezzata in fretta lì in ospedale per garantirmi una lapide in camposanto.”  (da DADAUFFA Memorie agitate)

Rettore inizia a cantare all’età di 3 anni al mitico Caffè Florian (p.zza S. Marco di Venezia) dove si improvvisa già esperta artista.

“…Lì c’era un’orchestrina che eseguiva brani di Vivaldi e venni completamente rapita dal suono della musica dal vivo. Fino a quel momento, avevo sentito la musica solo alla radio o alla tv, ed era completamente diversa. Mollai la mano di mia madre e mi diressi verso gli orchestrali, ballando e cantando nel mio abito di tulle bianco, con una pioggia di boccoli biondi.” (da DADAUFFA Memorie agitate)

A 10 anni ha già il suo primo complessino, I Cobra, con il quale si esibisce nelle parrocchie cantando le canzoni della Caselli e guadagnando 500 lire a serata.

“Con i Cobra ci esibivamo a grande richiesta nelle parrocchie, da Padova a Venezia, sempre all’insaputa di Teresita, che ogni tanto piombava con il battipanni a rovinarci la festa. Uscivo di casa vestita normale e dentro la cartella mettevo ombretti e gonne colora- te, poi mi cambiavo nei bagni. Mi si doveva notare, non volevo essere anonima.” (da DADAUFFA Memorie agitate)

Ragazzina ribelle ed insofferente alla disciplina, sempre osteggiata dalla madre (attrice goldoniana) che rifiutava la sua passione per le canzonette, Rettore finisce in collegio ad Asolo dalle suore Dorotee per due anni e poi a Treviso.

“…e intanto i miei complottarono sul mio futuro prossimo: in collegio ad Asolo, dalle suore dorotee. Passai da esterna a interna, anzi internata. Vale a dire che da quel momento in poi sarei rimasta in collegio anche a dormire, mentre prima ci andavo solo a scuola. La domenica diventò l’unica giornata di libertà. Qualche ora d’aria, al tramonto si tornava dentro. I miei stavano seguendo per filo e per segno il decalogo per forgiare una perfetta ribelle”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Dopo essersi diplomata al liceo linguistico come interprete parlamentare (con 60/60 e lode e tanto di foto sul Gazzettino di Venezia), chiude la sua carriera scolastica e decide di trasferirsi a Roma e rischiare il tutto per tutto per inseguire il suo sogno più grande: la carriera di cantante.

Anni ‘70

Gli esordi

La sua lunga e faticosa gavetta inizia durante gli ultimi anni del liceo: va in tournée insieme alla “Nuova Compagnia di Canto Popolare”, gruppo musicale napoletano formato da musicisti quali Eugenio Bennato, Carlo D’Angiò e Roberto De Simone.

“…Cercavano giovani che sapessero cantare e recitare per uno spettacolo intitolato Il Califfo, con Carlo Croccolo e la Nuova Compagnia di Canto Popolare, così mandai un paio di canzoni, mentii sulla mia età e allegai una foto. Sapevo di sembrare molto più grande”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Nel ’73, giovanissima, è la spalla del tour estivo di Lucio Dalla, impareggiabile maestro di Donatella, che le insegna a cantare sul serio. Sempre nel ’73 incide la sua prima canzone “Anche se non lo sai”.

“Vinsi la tappa del concorso con il voto popolare, senza trucchi e senza inganni, e Dalla mi propose di aprire alcuni dei suoi concerti… Lucio mi voleva bene come a un maschiaccio. Ero incantata dai suoi giochi di magia, non saprei in che altro modo definire la sua capacità di far sparire tutto intorno. Quando iniziava a cantare, non esiste- vano peli, statura, canottiere, involucri e contenitori. Solo contenuto. Solo canzoni bellissime”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

A Roma, senza una lira in tasca ma con tanta voglia di sfondare, inizia a frequentare i concerti pop e conosce quello che diventerà l’uomo della sua vita: Claudio Rego, che allora suonava con il gruppo sperimentale L’era dell’acquario. Lui compone musiche e lei scrive testi e così, per gioco, dal loro primo incontro nasce il brano “Una bambina”: la loro prima canzone.

“Ci eravamo incontrati la prima volta nel 1974, odio a prima vista come in ogni grande storia di amore o di amicizia. Lui lavorava già come musicista, prima bassista poi batterista. Suonava in tanti progetti della RCA e ci ritrovammo in sala di registrazione durante il mio provino di Capelli sciolti. Discutemmo subito perché insistevo per fare i cori e lui mi cacciò via, non ritenendolo necessario. Villano”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Nel 1974 Rettore pubblica i suoi primi 45 giri promozionali, “Quando tu…” e  “Ti ho preso con me” e inizia a inviare i suoi dischi agli addetti ai lavori. Dopo questi piccoli passi, il suo maestro di canto convince Gianni Ravera a fare debuttare questa diciottenne bruna e grassoccia, nonché sconosciuta cantante, al Festival di Sanremo. Fu questo il suo primo Festival con la canzone “Capelli Sciolti” ma, purtroppo, passa del tutto inosservata.

A cavallo con il 1975 la cantautrice Donatella Rettore presenta in TV il brano “Maria Sole” e il suo primo LP Ogni giorno si cantano canzoni d’amore… per la piccola etichetta EDIBI.

L’album vede le firme di Rettore/Pagano la maggior parte dei brani, mentre gli  tre canzoni vedono varie collaborazioni tra cui Gino Paoli. I brani sono da cantautrice dura sullo stile di Tenco e Paoli, con temi intimi e di denuncia sociale, tra cui “Maria Sole” che tratta il tema scottante dell’aborto. Questo album Rettore lo considera (a parte i brani “Capelli Sciolti” e  “17 Gennaio ’74, sera”) solo un primo esperimento, anche se tutt’oggi è uno degli LP più rari e quotati nell’ambito dei collezionisti. 

Il successo all’estero

L’anno successivo finalmente arriva l’occasione giusta: il produttore Roberto Danè la nota e le propone di interpretare e tradurre “Lailolà”, brano spagnolo (firmato Gimenez/Dardo e Rettore), per il mercato nord-europeo e riesce a conquistare il pubblico d’oltralpe ottenendo un grande successo di vendite. Nel 1976 vende 300mila copie in Germania solo nella prima settimana e rimane nelle classifiche europee per ben due anni, come testimonia Billboard e, in totale, riesce a vendere ben 5 milioni di copie tra 45 e 33 giri: è in assoluto il primo successo europeo di Rettore.

“Ricordo che una volta, alla tv tedesca, indossai delle scarpe con zeppe altissime per sembrare più magra e persi l’equilibrio scendendo dalle scale. Ini- ziai a ridere durante il capitombolo e continuai a ri- dere quando atterrai sul palco. Siccome l’Italia era in recessione, i giornali tedeschi ne approfittarono su- bito per farci il titolo: «Gli italiani sono come la lira: Donatella cade ma continua a ridere e a cantare». (da DADAUFFA Memorie agitate)

La denuncia sociale

Nel 1977 Rettore ritorna a Sanremo con “Carmela” e il suo secondo LP dal titolo “Donatella Rettore”. La canzone, dai chiari riferimenti politici e ispirata alla rivoluzione spagnola, si adatta poco al palcoscenico della canzone italiana più tradizionale. Tuttavia la gente si ricorda perfettamente dell’apparizione di Donatella: dal palco lancia manciate di caramelle al pubblico mentre canta.

Con questo nuovo lavoro discografico Rettore mantiene la vena da cantautrice ma comincia a mostrare le unghie con la sua “aggressività” e la sua voglia di denuncia sociale. Tutti i brani portano la firma Rettore/Rego e alla batteria troviamo Tullio De Piscopo che collaborerà in tutti i dischi della sua produzione fino all’81. Nella copertina del disco la foto riproduce Rettore che con un affondo di scherma divide il nome dal cognome, sotto lo sguardo rigoroso di personaggi perbenisti per i quali ha sempre dimostrato una certa insofferenza.

La svolta

Nel 1978 arriva l’anno della svolta: i capelli sono biondissimi, Rettore ha perso qualche chilo di troppo e si presenta sulla scena con una immagine decisamente di tendenza. Da questo momento il suo nome discografico diventa solo RETTORE: gli arrangiamenti hanno un suono di puro rock grazie a Pinuccio Pirazzoli che la seguirà sino al 1994. Arriva un nuovo contratto discografico con l’Ariston ed un nuovo disco: il primo singolo ad uscire sul mercato è “Eroe”.

“Ricordo che il mio amico di Gepy & Gepy mi disse: «A Retto’, ma chi te lo fa fa’? Scrivi canzoni d’amore, che è più sicuro». Io invece scrissi Eroe, ispirata all’aggressione che avevo subito, e da lì partì tutto”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Bastano poche apparizioni televisive su “Antennatre”, l’emittente lombarda di maggior successo, per far diventare Rettore ospite fissa del programma di Ric e Gian ed assicurarle un successo inaspettato. Le apparizioni su GBR conquisteranno i romani e successivamente, con Claudio Cecchetto e il suo “Chewing Gum”, Rettore viene scoperta da tutti gli italiani. Con tutte queste basi alle spalle non sorprende che l’anno successivo arrivi la definitiva consacrazione a stella del firmamento musicale italiano ed europeo.

Nel 1979 è la protagonista femminile del varietà “Secondo me” insieme a Ric e Gian, dove si forma televisivamente ed ha occasione di esprimersi nelle splendide performance che regalava ad ogni puntata. 

Prima “Padre non piangere”, successivamente “Eroe”, “Splendido Splendente” e tutto l’album “Brivido Divino” vengono presentati in anteprima per il pubblico di Antennatre, ma adesso che il successo era arrivato bisognava farlo diventare nazionale. La consacrazione ufficiale arriva con la canzone dell’estate ’79: “Splendido Splendente” che, oltre ad uno strepitoso successo di vendite, le fa guadagnare il premio rivelazione a “Vota la Voce e viene consacrata artista a livello europeo (l’album viene pubblicato in tutta Europa). L’album “Brivido Divino” inizia la trilogia di album il cui titolo viene ricavato da due brani dell’album, “Brivido” e “Divino Divina” in questo caso.

“Procedevo a senso unico e andavo a velocità supersonica, grazie alle esibizioni televisive sull’emittente lombarda e anche a Chewingum, la trasmissione di Claudio Cecchetto su TeleMilano, una vera e propria discoteca sul piccolo schermo. Lì portai Eroe e Splendido Splendente. Il boom. Body sgambatissimi, spalline spaziali, parrucche blu, corone in testa: nessuno mi associava più alla cantautrice in sabot. Ero metamorfosi esibita. Una nuova me, in accordo con me stessa, dissonante dagli altri, tuttavia cantabilissima”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Gli Anni ‘80

Icona rock e censura

Nasce il primo fan club, dove i fans impazziscono alla ricerca dei pezzi rari: l’album stampato su vinile colorato, il 45 giri stampato su vinile blu e il cartonato che riproduceva l’immagine di Rettore a grandezza naturale rubato dai fans da tutti i negozi di dischi. Dopo il successo con la sua canzone estiva, i critici pensano che il fenomeno Rettore sia già finito: invece Rettore si chiude in studio e prepara il suo nuovo album “Magnifico Delirio”, con suoni rock intensi e ad effetto, ironico e spensierato. Il nuovo look è optical a scacchi bianchi e neri e i capelli sono colorati di giallo e di rosso.

Il 45 giri scelto per il lancio dell’album è “Kobra” che crea un caso di opinione per l’ironia e la sfrontatezza con la quale Rettore parla di sesso. La canzone ottiene un successo oltre ogni aspettativa: sia il 45 che il 33 giri arrivano ai primissimi posti nelle classifiche di vendite, vince “Vota la Voce” come artista femminile dell’anno, il suo tour riempie gli stadi di tutta Italia. Pippo Baudo, che già con Splendido Splendente si era innamorato del personaggio Rettore, sceglie il brano “Benvenuto” come sigla di “Domenica In”. Viene realizzato anche uno splendido video-clip con Rettore immersa in palline di polistirolo ma… la censura colpisce duro e la sigla non verrà mai trasmessa.

“Il testo di Benvenuto era ancora più diretto e nel video nuotavo completamente nuda in una vasca coperta di polistirolo. Si vedeva meno di quanto in genere mostrassi sul palco, ma venne ritenuto più scabroso. Il brano doveva diventare sigla di chiusura di Domenica In, poi evidentemente si accorsero dei versi “Benvenuto dentro e innamorato/Benvenuto per sempre sulla pancia e assetato/Benvenuto in gola e nel palato”, e ci ripensarono.

Però, a sorpresa, il programma Rai mi ospitò con Gaio. Dovevano essersi distratti sui versi “si perde un giro e salta la sponda o Gaio che perde il suo calore sotto il saio”.

In tutto questo, Pippo Baudo mi ha sempre sostenuto. Mi ha voluto bene. C’è da dire che il pubblico cominciava a essere avvezzo a certe tematiche”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Per la prima volta gli artisti italiani si riuniscono per un disco i cui ricavati vanno alla ricerca contro il cancro: Rettore interpreta “Tu musica divina” nella compilation “Grand’Amore”.

Trionfatrice assoluta

Azzeccare per due anni di seguito la canzone dell’estate è difficilissimo, ma riuscirci per tre anni di seguito è veramente incredibile… ma è così: nel 1981 Rettore è sovrana assoluta dell’estate con “Donatella” uno ska divertente, ritmato e ballatissimo in discoteca, e tuttora viene ricordato come uno dei pochi esempi di ska italiano. Tutti ricordano le performance televisive che stravolgevano i presentatori impettiti dell’epoca dove Rettore e il suo ballerino/sassofonista  ne combinavano di tutti i colori! L’album “Estasi Clamorosa” (che prende il titolo da Estasi e Clamoroso) diventa disco d’oro per le vendite. 

L’album contiene “Remember” scritto da Elton John, “Estasi” che diventa la sigla TV di Discoring (l’hit parade degli anni ’80) e “Diva” che diviene un grande successo televisivo (grazie alle sue memorabili performances) e nei jukebox. 

“La punta di diamante del disco era Remember. Andò così: il mio manager un giorno venne in sala di registrazione e mi domandò se fossi disposta a cantare un brano scritto da qualcun altro. Sparai alto: «Sì, se è di Elton John». Ero impazzita per il suo album Goodbye Yellow Brick Road. Il primo brano nato a quattro mani da me e Rego, mai pubblicato, si intitolava Fra gli scaffali di Zio John, ed era de- dicato proprio a lui. Poco dopo mi ritrovai fra le mani il provino di Remember. Elton lo aveva composto per Frank Sinatra, ma poi non fu soddisfatto del risultato e accettò di darlo a me. Il testo era di Bernie Taupin, la penna dietro Sacrifice, Candle In The Wind, Tiny Dancer, Rocket Man, Your Song, solo per citare alcuni capolavori. E così, nel 1981, volai a Londra. Finalmente. Era come tornare a casa, ma in una casa che avevo solo sognato. Fuori dalla grata rossa, fuori dalla gabbia, fuori dal ghetto italiano”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

 

Il caso Rettore scoppia ovunque ed il suo fan club conta ventimila iscritti. Il 1981 è sicuramente l’anno d’oro della sua carriera ed è proprio l’anno in cui viene registrato un concerto per la RadioTelevisione Svizzera Italiana.

“Londra si confermava la mia musa. Continuavo ad abitarci a intermittenza. Tornavo qui per i concerti e andavo lì ad abbeverarmi in tempi di siccità creativa, come un cammello all’oasi. Post punk, new wave e synth pop imperversavano da ogni angolazione. Ascoltavo Siouxie and the Banshees, Joy Division, Soft Cell, Talking Heads, Devo, Blondie, assorbivo ogni sonorità e intanto preparavo Kamikaze Rock ‘n’ roll Suicide”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Dopo una lunga vacanza londinese Rettore torna in Italia con un nuovo look militaresco dedicato al Giappone che diventerà il filo conduttore di tutto il nuovo album “Kamikaze Rock ‘n’ Roll Suicide” che sconvolgerà ancora l’Italia perbenista del 1982. Il tema è scottante: quello del suicidio, e Rettore lo inneggia con disinvoltura, soprattutto nel 45 giri “Lamette”, che inizialmente verrà censurato da più parti. Ma in effetti è solo un gioco e il pubblico se ne rende conto. Il disco fu un successo oltre ogni aspettativa (ben 3 milioni di copie vendute). L’argomento chiave è il suicidio ma trattato con ironia da “… dammi una lametta che mi taglio le vene…” alle storie dei violenti kamikaze “… ho seminato vedove e tormenti, lamenti sopra i letti delle amanti…”: si voleva sdrammatizzare ed esorcizzare un argomento tabù, ma non erano ancora maturati i tempi per certe tematiche.

In concerto Rettore si esibisce con una scenografia composta da un aereo kamikaze e una nuova mimica per interpretare i brani dell’album. La tournée ottiene un così grande successo che la RAI trasmette il concerto in seconda serata. Gianni Boncompagni la vuole come ospite fissa del programma “Illusione”. La carriera di Rettore all’estero prosegue il suo percorso ben definito, infatti il 33 giri in Francia è doppio disco di platino e per il pubblico francese viene realizzato il videoclip del brano “Kamikaze Rock and Roll Suicide”, mai trasmesso in Italia.

“Il concept del disco mi offrì mille spunti per gli abiti e per le scenografie, con samurai, dragoni e aerei kamikaze. Il tour fu eccezionale. Sul palco avevamo piazzato uno Zero Fighter della marina militare giapponese a grandezza naturale. Il disegno lo avevo realizzato io: entravo in scena dalla carlinga, la batteria era posta sull’ala destra, la tastiera sull’ala sinistra. La parte dell’aereo che non si vedeva era adibita a camerini. Mentre cantavo facevo girare l’elica, mi sedevo a cavalcioni sui reattori. Lamette la ballavo sulle ali con Riziero vestito da Morte, tutto nero da capo a piedi e con la falce. Io cantavo e lui borbottava: «A Rettò, manco la soddisfazione de famme riconosce dai parenti». Quante risate”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Il cinema

Rettore si gode il successo e regala a fine settembre 1982 un nuovo pezzo in inglese, una ballata romantica intitolata “This Time”, che diventerà anche la colonna sonora del suo primo attesissimo film da protagonista: “Cicciabomba”. Nel film, una commedia all’italiana, tuttora disponibile in DVD, Rettore interpreta la giovane Miris Bigolin, insieme a Paola Borboni ed Anita Ekberg , girato tra i colli veneti e gli Stati Uniti.

“Cicciabomba era una happy comedy diretta da Umberto Lenzi, il re dei poliziotteschi, in quegli anni passato al genere horror e cannibal. Nel film recitavano Didi Perego, Anita Ekberg e Paola Borboni, e io avevo il ruolo della protagonista: Miris Bigolin, una ragazza allegra di quasi cento chili che guidava la moto e lavorava in una radio locale, come paladina dei vessati e degli emarginati. Ave- va tentato il suicidio con dei cioccolatini ma aveva finito per vincere un viaggio-premio a New York, dove da bruco diventava farfalla. Tornata in Veneto, si prendeva le sue rivincite. Nella colonna sonora avevamo inserito This Time, scritta da Gary Osborne e Richard Kerr”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Rettore viene corteggiata dalle major discografiche ed alla fine sceglie un contratto tra i più pagati dell’epoca con la casa discografica di Caterina Caselli, la CGD, la sua beniamina dell’infanzia. Per la CGD Rettore incide il 45 giri “Io ho te” che diventa il tormentone dell’estate 1983, partecipando anche al programma musicale Azzurro ’83 con la squadra Pantera arancio e al Festivalbar dove per la serata finale sfoggerà l’abito indossato da Claudia Cardinale nel film “Il Gattopardo”.

Stanca ma inarrestabile

Tanti impegni e serate, ma anche tanta stanchezza: Rettore vorrebbe riposarsi ma la casa discografica, che ha pagato oro per averla, non le concede tregue: a settembre uscirà “Far West”, con un nuovo pezzo  di Elton John (Sweetheart on parade) e a dicembre un duetto natalizio con Caterina Caselli nella canzone “Little drummer boy – Peace on heart”. A fine anno TV Sorrisi e Canzoni stila una classifica degli artisti che hanno venduto più 45 giri negli ultimi 10 anni e Rettore è settima (fra le donne è seconda solo a Mina).

La stanchezza è troppa: Rettore si ferma nel 1984 e non incide nulla: “Io sono una cantautrice e non riesco a trovare l’ispirazione solo per dover adempiere a delle regole contrattuali”, dichiara, protestando contro l’industria discografica e spiegando che “non avevo niente da dire e per onestà ho preferito fermarmi un anno”.

La musica, però, non si ferma: Rettore partecipa per tutta l’estate al tour di spettacoli di Mike Bongiorno, ”Giromike”, e lavora come protagonista nella fiction televisiva “Aeroporto internazionale” nell’episodio “Sala Vip” con Tullio Solenghi.

Un duro lavoro in sala di incisione in Germania riporta Rettore nel 1985 a scalare le classifiche con “Femme Fatale” (dove reinterpreta il mito delle dive anni ’30 e ’40) e il 33 giri “Danceteria” che è il nome di una famosa discoteca newyorkese, “perchè la vita è una danza frenetica e assurda ma a volte dolcissima”.

Il singolo su cui puntammo fu Femme Fatale, dove reinterpretavo il mito delle dive anni Trenta e Quaranta. Al contrario della precedente Diva, che era allegra, vincente e sprezzante, Femme Fatale è la versione femminile di Vecchio frac, con una pro- tagonista malinconica, della quale resta una scia di profumo dopo il tramonto crudele. Ancora un suicidio. Vedi Dada, quante volte sei andata a fare un giro di valzer con la morte?”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

L’album stupisce il grande pubblico, perché Rettore si addolcisce e canta la vita e l’amore. Fra i brani dell’album, due chicche per sensibilità e intensità interpretativa: “Giù dal nero ciel” e  “Il porco romantico”. Ancora due brani in lingua inglese: “I.O.U.” e “Diamonds, clubs and spades” che fu la sigla de “Il Processo del lunedì” di Biscardi. La peculiarità di quell’anno sono i trucchi fluorescenti che Rettore per prima ha utilizzato e che impreziosivano le sue performance televisive e dal vivo.

Nel 1986, concluso il contratto con la CGD, passa alla Ricordi. Rettore partecipa (senza particolari intenzioni) per la terza volta a Sanremo con il brano “Amore Stella”, canzone melodica e ottima apparizione annoverata tra gli altri da Gianni Borgna nel suo libro “Le canzoni di Sanremo” (Ediz. Laterza, 1986) come “tra le interpretazioni più emozionanti dell’intera storia del Festival” per il pathos da lei trasmesso durante la serata finale. E per la prima volta (a parte i tre brani scritti per lei da Elton John) Rettore diventa interprete pura e non cantautrice: il brano infatti porta le prestigiosissime firme Morra/Fabrizio.

Durante il collegamento con Vincenzo Mollica, non feci il minimo sforzo per mascherare la mia rabbia. Il cuore era una spranga in attesa di colpire. Sugli scalini stavamo seduti io, Marcella Bella e Toto Cutugno, e il buon Mollica esordì con: «Rettore, ti sei presentata come una Jean Harlow degli anni Ottanta». Gli risposi: «Non era mia intenzione. Ero più Crudelia De Mon». Lo stavo avvisando che si trovava di fronte a una cattivissima”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Degno di nota il brano “Dea”, inciso lo stesso anno, uno swing raffinatissimo che riassume tutta la sua storia artistica con semplicità e grande classe. Nel 1987 l’amica Giuni Russo scrive un brano che le ricordava l’estro dei grandi successi di Rettore e così le propone di duettare nel brano “Adrenalina“. Rettore accetta subito senza esitazioni e così nasce un duetto all’insegna dell’energia e del divertimento puro; le due artiste presentano il brano con grande successo anche a Saint Vincent, facendone uno dei tormentoni dell’estate. Nuovo look di Rettore anche stavolta: i capelli saranno color rosso fuoco per tutta l’estate.

“Avevamo la nomea di essere “le ingestibili” della discografia italiana, un aggettivo spesso usato per chi è libero e coerente. Giuni era un ciclone, inventiva, eclettica. Ci eravamo incontrate diverse volte, ma insieme avevamo cantato solo nei bagni. Mi propose di duettare in Adrenalina, che uscì nel 1987 e fu una colonna sonora dell’estate”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Finita l’estate, Rettore ha una brutta batosta, perde il suo amatissimo padre e la madre per il dolore si aggrava terribilmente perdendo ogni forma di autonomia. Sono tempi molto duri per Rettore, un calvario che dura fino al 1992, anno della morte della madre.

Nel 1988 l’album Rettoressa e il successo “Addio mia bella Napoli” riportano Rettore al Festivalbar e all’attenzione del grande pubblico. Rettoressa è un album molto intimo e personale che fa scoprire la nuova strada del suo percorso musicale. Nell’album spicca “Una stella che cade” dedicata al padre. Rettore è entusiasta di ciò che sta accadendo e canta inneggiando agli Stati Uniti d’Europa, eleggendo come capitale ideale Napoli per la sua grande natalità e voglia di vivere.

“Fu anche il primo disco senza singolo. Il brano-pilota era Addio mia bella Napoli, dove parlavo di un’Europa bella e tragica come un vecchio comò. L’Italia in cui mi ostinavo a vivere, piena zeppa di re, ognuno con il suo piccolo irreprensibile lacchè, eppure un Paese in grado di rilanciare il Vecchio Continente, con capitale Napoli, più multiculturale di Bruxelles, più ricca di storia. D’altronde, io ero nata artisticamente a Napoli, non lo dimenticavo”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Sempre nell’88 Rettore è al secondo anno del suo seguitissimo programma radiofonico per RaiStereoUno “Musica ieri e oggi“ dove ospita ogni settimana le grandi voci del nostro cinema, gli attori che hanno reso celebre in tutto il mondo il doppiaggio italiano. Rettore è l’immagine del “Fantafestival ’88” e interpreta il cortometraggio di genere horror “Il collezionista” proiettato durante la rassegna.

Rettore festeggia nel 1989 dieci anni dal suo primo grande successo, “Splendido Splendente”. L’album raccolta “Ossigenata” celebra questo traguardo-punto di partenza. Si tratta di una raccolta di successi prodotto da Mauro Malavasi e contenente due inediti: l’autobiografica “Zan Zan Zan” e  “Sogno americano” dove canta contro ogni tipo di razzismo. La grande festa per il decennale ha inizio con un nuovo disco e continua con una tournée (45 date in tutta Italia) con tanto di torta gigante al centro del palco. Durante il tour Rettore esegue i suoi grandi successi di sempre, accompagnata dal corpo di ballo della Rai.

“Rischiavo di essere presa per filosovietica, ma ero semplicemente poco attratta dal modello americano. Sebbene ascoltassi tanta musica a stelle e a strisce, e avessi fatto qualche brano in inglese, continuavo a ispirarmi ai suoni europei e a scrivere testi in italiano, che è una lingua bellissima. E continuavo a cercare storie nei casini, nei motel, nei posti di fortuna, sui tram, in provincia, fra i travestiti brasiliani, gli snob, gli intellettuali chic. Se i riflettori non si puntavano più su di me, potevo sempre appuntarmi al petto la stella di Lorena. Potevo farlo finché pensavo di meritarlo, cioè finché non tradivo i principi su cui mi fondavo. Se il cielo è limpido, un blackout non fa che dare più risalto alla luce”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

È un anno intenso anche dal punto di vista cinematografico: Rettore interpreta Miss Wells nel film “Paganini” di Klaus Kinski.

Gli anni ‘90

Il 1990 è un anno di riflessione professionale e anche di un nuovo tour che la impegna da maggio a settembre. Durante le serate, con un nuovo strepitosissimo look, Rettore regala al pubblico due inediti “Fax” e “Diavoleria”, che dovevano essere i brani portanti del nuovo album. L’album “Diavoleria” è pronto per essere pubblicato ma… Rettore dichiara di non esserne pienamente soddisfatta ed acquista dalla produzione il master del disco per evitarne la messa in commercio! L’album, già pronto e composto da ben undici brani, non esce, nascondendo per sempre (o quasi…) i pezzi “Perdermi”, “Testa calda”, “Asino chi legge”, “La voglia” (scritta da Eugenio Finardi) e “Se noi due restiamo amici”.

Alla fine dello stesso anno Rettore aderisce insieme ad altri grandi della musica mondiale (Gino Vannelli, Dee Dee Bridgewater, Pooh ecc.) al progetto “Love is the answer”, un CD venduto per raccogliere i fondi per la lotta contro l’Aids e promosso dalla associazione Anlaids. La clamorosa sorpresa di quest’anno arriva dal teatro: a chiamarla è Silvano Spada, organizzatore del Todi Festival e nel settembre del 1991 al Teatro Jacopone di Todi va in scena la prima di “Omicidio a mezzanotte” di Ron e Joni Pacie, tradotto e adattato da Enrico Maria Lamanna. Rettore ricopre il ruolo di una cantante assassinata misteriosamente e interpreta due brani di Cole Porter, superando brillantemente la prova di attrice e cogliendo positivi consensi da parte della critica. Come sempre in tournée Rettore esprime tutta la sua grinta in una serie di concerti tra i più belli ed energici della sua carriera.

 

Il film “Strepitosamente flop”, scritto e diretto da Pierfrancesco Campanella, vede tra i principali interpreti Rettore, dove veste i panni di una bizzarra funzionaria televisiva spietatissima nella professione quanto fragile nel privato, rivelando spiccata simpatia e grande autoironia.

 

Nel 1991 Rettore incontra l’amico Vittorio Nocenzi, tastierista del Banco del Mutuo Soccorso e portatore di grandi novità: insieme a lui Rettore firma un contratto con una nuova casa discografica e il suo nuovo album viene stampato su etichetta BMG. A fine anno circola nelle radio in anteprima il nuovissimo singolo “Gianni”. Bisognerà attendere i primi giorni del 1992 per avere tra le mani il nuovo e attesissimo disco “Son Rettore e canto”. Apprezzato dalla critica, scritto con nuovi e giovani autori, ha suoni freschi e particolari, quasi sperimentali, e delizia con le sue hit “Gianni” e  “Le nuove favole non fanno così bene al cuore” e i relativi videoclip. Da segnalare  “Gattivissima” che, recuperata dal precedente “Diavoleria”, rinasce arricchita di atmosfere jazz ad intenso indice di gradimento.

Il 1994 segna il ritorno al grande successo di Rettore. In maniera del tutto inaspettata Rettore manda un pezzo a Sanremo e partecipa (per la quarta volta) con “Di notte specialmente”: il pezzo è una splendida ballata rock melodica che piacerà alla critica (i giornali parlano della sua esibizione sanremese definendola “vocalmente splendida”), le garantirà il decimo posto nella classifica finale del Festival e nel giro di 7 giorni la collocherà all’ottavo posto della classifica dei singoli più venduti! 

“Incantesimi Notturni” è il titolo dell’album che accompagna il brano sanremese e con il quale Rettore affronterà la tournée estiva. Corre l’anno 1995 e Rettore, in splendida forma fisica, si concede agli scatti di Angelo Deligio in pose molto sensuali (ma castigatissime) per apparire nel numero di gennaio di Playman. Bella e sexy come mai. 

A cavallo tra il ’95 e il ’96 Rettore si cimenta a reinterpretare due tra le più belle e storiche canzoni della grande Mina nella gara canora “Festival della Canzone Regina” a “Buona Domenica“e dal vivo, con grande capacità interpretativa, canta in modo magistrale “Amor mio” e “Grande, grande, grande”. Tanti anni di concerti e di musica dal vivo non possono che portare Rettore a preparare un disco live, “Concert”: presentato in anteprima al Salone della Musica di Torino il 12 ottobre del 1996, è il suo primo disco dal vivo e contiene tutti i suoi grandi successi in nuovissime versioni più due inediti “Fax” scritto in coppia con Elio e Le Storie Tese e “Lasciamo vivere gli abeti, coloriamo le suore” di cui viene realizzato un dolcissimo video.

Nel 1997 uno strabiliante tour in giro per tutta l’Italia e, a sorpresa, Rettore è protagonista di un tour in Messico dove trionfa oltre ogni aspettativa! Scrive ed interpreta su richiesta di Urbano Barberini la struggente “Sulle spine”, colonna sonora dell’omonimo one-man-show teatrale interpretato appunto da Urbano Barberini.

Il 2000

Il nuovo pop che si ispira a lei, dalla Consoli ai Bluvertigo

Nessun pezzo nuovo all’inizio del nuovo millennio ma di Rettore vengono stampate e ristampate le raccolte dei grandi successi ed il Concerto live. L’unica nuova produzione è legata alla partecipazione di Rettore nel disco degli Statuto che, celebrando lo ska degli anni ’80, la invitano a cantare la cover dei Selecters “On my radio” che in italiano diventa “La mia Radio”. Inoltre, Rettore decide di festeggiare i suoi 20 anni di carriera con una chicca per collezionisti: un remix di “Splendido Splendente versione 2000” distribuito solo su vinile per le discoteche di tutta l’Italia.

I fan della musica di Rettore sono cresciuti e dopo vent’anni hanno cominciato a fare musica: da Marina Rei a Carmen Consoli, dagli Statuto ai Prozac+ e ai Bluvertigo, il nuovo pop italiano trova nelle note anticipatorie di Rettore le radici della propria musica.

Scatta quindi l’anno della celebrazione, il 2001: tanti artisti scelgono di renderle omaggio reinterpretando nel loro stile alcuni tra i brani più rilevanti della sua carriera, clonando Rettore in una moltitudine di suoni che passano dal puro stile rock a quelli delle ultime avanguardie tecnologiche. È l’anno di “Clonazioni – Tutti pazzi per Rettore“, dove Rettore assiste orgogliosa allo spettacolo dei giovani artisti che la reinterpretano con singolare musicalità. 

La vita di Rettore è da sempre arricchita da una presenza fondamentale: quella dei cani e degli animali ai quali Donatella dedica tutto il tempo libero che ha a disposizione, diventando anche campionessa di agility

Il 2002 vede Rettore tornare in sala di incisione proprio per festeggiare l’amore per gli animali: il cd singolo “Lupi”, con una nuova versione di “Finché si è giovani” e “Il ponte dei sospiri”, viene distribuito insieme alla rivista Work dog dedicata proprio agli appassionati del mondo animale. La copertina dell’album la vede trasformarsi in un vero e proprio lupo e tutta la sua immagine diventa animalesca.

Dopo Lupi, Rettore nel 2003 torna a preparare i suoi pezzi in studio ed a fine maggio esce in tutti i negozi con il nuovo CD singolo: “Bastardo”. Il CD entra subito in classifica dopo 24 ore di uscita, facendole vincere il Premio “Rino Gaetano” per le sue capacità di cantautrice provocatoria ed innovatrice.

Le radio scoprono anche il secondo brano presente sul CD, un intenso brano di Lucio Battisti che Rettore interpreta magistralmente. Il brano è “Vento nel Vento” e riporta la voce di Rettore ai suoi massimi interpretativi.

La Televisione

Il 2004 è l’anno della televisione. Bastano tre minuti di apparizione di Rettore durante il reality-show “Grande Fratello” per riuscire in quello che mai era successo: l’Auditel segna il sorpasso di Canale 5 ai danni di Raiuno che sta trasmettendo la prima serata del Festival di Sanremo.

Per Rettore è un momento di grande soddisfazione personale e per la TV è il segnale che Rettore riscuote enorme simpatia ed interesse nel grande pubblico.

Per questo la produzione del Grande Fratello offre a Rettore la possibilità di diventare uno dei personaggi del nuovo reality “La Fattoria”. Rettore sceglie di mettersi in gioco e di tornare in TV di fronte al grande pubblico vestita da contadina dell’800 alle prese con la mungitura del latte.

Nel 2005 Rettore torna con “Figurine”, un album dalla lunga gestazione. Tra i brani spiccano “Konkiglia” (il controaltare di Kobra, come dirà la stessa Rettore), “Thema”, “Ricordami”, “Tutta la verità”, il remix di “Splendido Splendente” a cura di William Bottin, nonché “Quanto t’amo”, canzone portata al successo da Johnny Hallyday.

Il “Figurine Tour”, partito il 2 giugno all’Idroscalo di Milano, rappresenterà una vera e propria novità in quanto il pubblico avrà modo di scoprire ed apprezzare la tracks list per la prima volta in assoluto dal vivo perché il cd “Figurine” uscirà il 16 settembre, mese durante il quale Rettore e Claudio Rego convoleranno a nozze dopo ben ventisei anni di convivenza.”

“… Eravamo comunque in controtendenza: mentre tutte le nostre coppie di amici si separavano, noi ci saldavamo ufficialmente. Lo abbiamo fatto anche per quelli che non lo potevano fare. Non esistevano ancora le coppie di fatto e le unioni civili…

Ci siamo anche preparati adeguatamente, con un ritiro prematrimoniale serio, in convento: sveglia alle sei del mattino, messa, preghiere, confessioni. Più trasgressiva di così…

I nostri cani Leone ed Elvis ci facevano da paggi, con il fiocco bianco al collo, e una band sull’altare suonava musica beat. Non avevamo più di venti invitati al tavolo, erano quasi di più i frati e le suore, che ci avevano tenuto a organizzare il pranzo. Le avevo avvisate di essere vegetariana e celiaca, mi fecero trovare panzerotti al mais e un banchetto perfetto“. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Il 2006 inizia subito alla grande per Rettore: Antonello Morsillo, con il Patrocinio del Comune di Roma – Biblioteche di Roma, le dedicherà una mostra nella quale verranno esposte ben 60 opere digitali che ritraggono la cantautrice, interpretando la sua immagine in animali, semidivinità, locandine cinematografiche e strumenti musicali. La mostra avrà talmente successo da essere non solo prorogata di alcuni giorni ma addirittura ripetuta a Milano nel corso dell’autunno. 

Nel 2008 esce “Stralunata”, uno strepitoso cofanetto composto da ben due CD audio (tutti successi e l’inedito “Primadonna” scritto da HER) e un imperdibile Dvd curato da Salvo Guercio (uno degli autori di “Domenica in…”), con immagini provenienti dall’archivio Rai. Il dvd, in oltre 2 ore di immagini, raccoglie come in uno show televisivo le migliori interpretazioni di Rettore: dalle prime apparizioni a Discoring e Tilt, agli sketch con il trio Lopez/Marchesini/Solenghi e con Beppe Grillo, fino alle interviste ed alle partecipazioni a Sanremo e Domenica in…

Il cofanetto è una co-produzione Sony/Bmg – RaiTrade che arriva in tutti negozi di dischi in data 19 settembre 2008 e che debutta direttamente al secondo posto della classifica FIMI dei dvd musicali più venduti.

Il 21 giugno del 2009 (San Siro, Milano) Rettore partecipa al concerto di iniziativa benefica “Amiche per l’Abruzzo”, caratterizzato dal cast interamente femminile, Il tutto con l’unico nobile scopo solidale di raccogliere fondi dopo il terribile terremoto avvenuto a L’Aquila alle ore 3:32 del 6 aprile 2009.

“Tante artiste. Brave. Insieme. Ognuna era una, ma agganciata alle altre verso un obiettivo comune, ben più importante della posizione in scaletta o in classifica. La ricostruzione vera nasce da iniziative così. Le fondamenta sono sempre umane, prima che in cemento“. (da DADAUFFA Memorie agitate)

 

Nel maggio 2011 esce Caduta Massi, CD di inediti a tinte forti e in pieno stile Rettore. Primo singolo estratto “L’onda del mar” a cui seguiranno “Kallo” e “Se morirò”.

Nel 2012 la Nar International pubblica il doppio cd “The best of the beast“, una raccolta di successi riarrangiati e ricantati con l’inedito “Natale sottovoce” e la riedizione del precedente CD di inediti “Caduta massi”.

Nell’estate 2013 Rettore decide di riproporre al pubblico la cover della canzone di Petula Clark “Ciao ciao” di cui esce anche un EP di remixes.

Nel maggio 2015 Rettore partecipa all’omaggio che le “Donatella” hanno voluto farle riproponendo la canzone “Donatella” che nel 1981 permise a Rettore di vincere il Festivalbar come unica trionfatrice dell’estate.

Il 2016 segna il ritorno ad una grande passione per Rettore: la recitazione. Gareggerà al festival “Cortinametraggio” con il corto “#Romeo” per la regia di Marcello Di Noto e con Alessandro Preziosi. Rettore e Claudio Rego ne firmeranno la colonna sonora regalando ai fans una nuova canzone, “#Romeo”, che accompagnerà i titoli di coda del cortometraggio omonimo.

Nel settembre 2017 Rettore prenderà parte come concorrente alla trasmissione tv di grande successo Tale e quale Show, ritirandosi però dopo la terza puntata per problemi di salute. Memorabile l’interpretazione della canzone “Sempre” di Gabriella Ferri che le regalerà una doverosa standing ovation.

In occasione della Amazon Vinyl Week del 2017 la Nar International decide di pubblicare per la prima volta in vinile (di colore bianco) a tiratura limitata di 1.000 copie numerate e autografate l’album “The Best of the Beast”. L’album risulterà il disco più venduto su Amazon e nella classifica settimanale FIMI raggiungendo direttamente il primo posto nella sezione vinili.

Nel 2019 Rettore è una dei coach/giudici della trasmissione di Rai Uno Ora o mai più, condotta da Amadeus. L’esperienza di “Ora o mai più” è anche l’occasione per un riavvicinamento con la collega Marcella Bella, con la quale Rettore ebbe un diverbio durante il Festival di Sanremo 1986.

“Sugli scalini stavamo seduti io, Marcella Bella e Toto Cutugno, e il buon Mollica esordì con: «Rettore, ti sei presentata come una Jean Harlow degli anni Ottanta». Gli risposi: «Non era mia intenzione. Ero più Crudelia De Mon». Lo stavo avvisando che si trovava di fronte a una cattivissima. Lui proseguì: «Come ti senti a questo Festival?». E io: «Malissimo, grazie. Preferirei stare a casa mia, con gli amici, vicino al caminetto». Marcella a quel punto si inserì: «Allora, perché sei venuta qui?». Non aspettavo altro che un assist per schiacciare… Per fortuna, dopo quel battibecco, con Marcella Bella nacque una preziosa amicizia che prosegue ancora oggi. È una sorella acquisita”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Marcella invita Rettore a partecipare al concerto per i suoi 50 anni di carriera, tenutosi il 15 aprile 2019 al Teatro Brancaccio di Roma, per duettare nel brano “L’ultima poesia” e, insieme anche a Silvia Salemi, ne “L’emozione non ha voce”.  Il concerto romano viene registrato e ne vengono estratti un DVD e CD live: “50 anni di Bella Musica“.

Il 20 settembre 2019, in occasione dei quarant’anni dall’uscita di Splendido Splendente, esce Splendido splendente (40TH Anniversary Remixes) su etichetta JE Just Entertainment che contiene ben sette remix del brano realizzati dalla Relight Orchestra (Robert Eno & Mark Lanzetta) in col-laborazione con Sergio Cerruti, Joe Vinyle & Sandro Tommasi e Didascalis feat Andy G.
Nel 2021 è reduce dal successo ottenuto sul palco del Teatro Ariston in occasione della settantunesima edizione del Festival di Sanremo. Infatti, la cantante è stata ospite nella serata delle cover affiancando il gruppo La Rappresentante di Lista sulle note di “Splendido Splendente”.

Il 4 dicembre 2021 viene annunciata al TG1 la partecipazione di Rettore al Festival di Sanremo 2022 in coppia con Ditonellapiaga, con il brano “Chimica”. Le due artiste si classificheranno sedicesime, mentre il brano arriverà al nono posto nella classifica Top Singoli FIMI, aggiudicandosi dopo poche settimane il disco d’oro e, successivamente, il disco di platino. Il 4 marzo 2022 da Crema (CR) Rettore inizia un tour teatrale e nello stesso mese, viene pubblicata la sua sesta raccolta ufficiale, intitolata Insistentemente Rettore!.

“… Sul comò è poggiato un oggetto recente, un manifesto metallico della mostra che celebra un secolo di dadaismo. C’è scritto in grande: cento anni di Dada. Me lo ha regalato Margherita Carducci, alias Ditonellapiaga”. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Estate 2022: Rettore e Tancredi sono la coppia inedita del nuovo singolo “Faccio da me”. “Non c’è alternativa se la notte è trasgressiva…”: così cantano nel brano, senza tabù e senza malizia. Due generazioni a confronto, unite dal tema e dal sound del brano, che rimanda ai luccicanti anni 80 e 90. “Faccio da me”, prodotto da Luca Chiaravalli e Giordano Colombo, reinterpreta la disco music, è un inno all’emancipazione, alla libertà di vivere la sessualità come meglio si crede senza tabù, espresso con divertimento. Rettore e Tancredi promuovono il singolo durante le manifestazioni televisive quali “Tim Summer Hits” e “Battiti Live” ma anche nei concerti del “Last but not least TOUR“.

“Tancredi è timidissimo. La prima volta che mi ha incontrato era quasi in imbarazzo, poi si è sciolto, ha capito: «Sei più matta di quanto pensassi». Il brano cantato insieme ha attraversato l’estate 2022 come una scheggia. Faccio da me è molto rettoriano, leggero ma non troppo, ambiguo quanto basta. Può parlare di autoerotismo, ma in fondo è la frase che più mi rappresenta da sempre“. (da DADAUFFA Memorie agitate)

Aprile 2023: L’Università IULM conferisce a Rettore – in partenariato con la Fondazione Roma – il primo Master universitario honoris causa in Management delle Risorse Artistiche e Culturali.

Il Direttore scientifico del Masterprofessor Giovanni Puglisi, ha letto la motivazione del conferimento del Diploma ad honorem “in considerazione della dimensione testuale della produzione dell’artista, dei contenuti che ha affrontato di volta in volta e che hanno caratterizzato aspetti e periodi della sua poliedrica personalità, del rapporto del testo verbale con il testo musicale, delle identità vocali dell’artista e le sue personalità colte nel rapporto con il testo. L’artista ha fatto dell’ironia una leva importante nell’arco della sua prestigiosa carriera e ciò riconduce alla parola dell’anno Ironia intorno alla quale l’Università IULM ha organizzato eventi e promosso iniziative nel corso del 2022”.

“I riconoscimenti accademici honoris causa – ha aggiunto a margine della cerimonia il professor PuglisiPresidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo – sono un’occasione importante sia per il destinatario del riconoscimento stesso, sia per quanti regolarmente frequentano quel percorso formativo. Nel caso di Donatella Rettore l’evento assume particolare rilevanza tanto per la personalità della ‘laureata’, quanto per il consolidato prestigio del Master MARAC, che potrà annoverare tra i suoi ‘alunni’ un personaggio di tale spessore culturale ed artistico. La ‘canonizzazione’ di Rettore – ha concluso il Direttore scientifico del Master IULM – lungi dal normalizzare la vivacità dissacrante dell’artista, dà la carica ai nostri allievi di oggi e di domani”.

Nel talk che ha visto coinvolti i professori Paolo Proietti e Stefano Lombardi Vallauri con l’artista, il focus è stato la produzione di Donatella Rettore nei suoi molteplici aspetti: dalla ricerca dell’identità (Splendido splendente) alla sua spettacolarizzazione (DivaFemme fatale), dalla guerra (CarmelaZan Zan Zan) alla visitazione di sfere e scenari più intimi (RicordamiDi notte specialmente), dalla sensualità provocatoria (KobraFaccio da meGattivissima e la recente Chimica) alla morte (Se morirò), passando per la tematica amorosa e più intimista, declinata in molte prospettive.

“Rettore è un’artista straordinaria – ha dichiarato il professor Paolo ProiettiPreside della Facoltà di Interpretariato e traduzione – Nel corso della sua carriera, lunga e prestigiosa, ha affrontato la vita sempre con un’ironia critica e distaccata attraverso la quale ha espresso appieno il suo lavoro di cesello sulle parole. I testi delle sue canzoni sono laboratori che, in modo beffardo, presentano temi sociali, culturali, politici, temi universali, veicolati dall’incontro del suono con il contenuto, in forme che traducono identità vocali molteplici e sempre nuove”.

“Con i suoi testi, i suoi look, la sua musica e le sue interpretazioni vocali – ha aggiunto il professor Stefano Lombardi Vallauri – Rettore ha fatto, o meglio è stata, la psicologia della nazione tra anni Settanta e Ottanta. Ha rivelato agli italiani quello che erano e quello che sarebbero diventati, nel bene e nel male. La sua specialità è cavalcare gli stereotipi, per demolirli. La ripresa recente del suo successo conferma la sua capacità, attraverso le generazioni, di leggere la società, in particolare la condizione femminile”.

Visibilmente emozionata, la cantautrice ha dedicato “questo Master a tutte quelle persone, e in particolare a tutte quelle donne, che per un certo periodo sono state messe in secondo piano. I genitori, un tempo, se dovevano scegliere se far studiare un figlio maschio o una figlia femmina, sceglievano senza dubbio il primo, senza tener conto che la figlia sarebbe magari potuta diventare una scienziata. Dedico questo titolo alle donne, come mia madre – ha proseguito Rettore – che avrebbe tanto voluto studiare e invece ha dovuto accontentarsi. Io che da giovane non avevo voglia di studiare mi sono buttata nella mischia e ce l’ho fatta. Non ho fatto tutto quello che avrei voluto, ma sono soddisfatta e oggi ricevo questo titolo con grande orgoglio”. 

© Comunicato Stampa IULM

RETTORE il diploma Honoris Causa in Management delle risorse artistiche e culturali
RETTORE il diploma Honoris Causa in Management delle risorse artistiche e culturali

Luglio 2023: dopo aver condiviso l’estate 2022 con Tancredi, Rettore attraverso i social preannuncia per il 14 luglio l’uscita del singolo “SPETTACOLARE” insieme al duo “LEGNO“. Il brano, scritto da Legno con la collaborazione di Albi dello Stato Sociale, racconta il nostro oggi dove tutto è mostrato, ostentato e reso SPETTACOLARE. 

“Volevamo far arrivare dei concetti diversi rispetto al nostro solito comunicare, stiamo vivendo un periodo difficile, sentiamo spesso parlare di guerra, bombe e crisi politica, veniamo da due anni di pandemia, era inevitabile che questa situazione ci portasse a scrivere un pezzo più sociale. Questo brano è stato scritto insieme ad Albi dello stato Sociale e la direzione è sempre stata quella di un pezzo forte e d’impatto
– dicono i Legno – successivamente ci siamo accorti che mancava una componente fondamentale per far arrivare certi concetti, volevamo di più. Mancava la cosiddetta “ciliegina sulla torta” senza la quale sarebbe probabilmente rimasta chiusa nel cassetto. Rettore era la persona giusta, la chiave di volta del pezzo”. 


Il videoclip è uno strappo, un racconto di una Italia talvolta ignorata che il regista Marco Cantone descrive così: “Ho capito da subito che fosse una hit esplosiva e che il video non potesse essere da meno. Alle immagini che vengono proiettate sui Legno e Rettore, SPETTACOLARE viene tradotto in scenari diversi, che hanno come comune denominatore l’Amore, per le cose ma anche per il proprio cane. In apertura il bambino che va da solo al cinema è amore allo stato puro, la ragazza muscolosa con il ragazzo magrolino, le due ragazze molto diverse che giocano insieme, sono spettacolari. La diversità è spettacolare”.

SANREMO 2024: Rettore torna sul palco del Festival di Sanremo per duettare con il gruppo punk La Sad nella serata delle cover. Rettore, che da sempre si contraddistingue per il suo stile dissacrante e ironico, non a caso è stata scelta dai La Sad per duettare sulle note di LAMETTE.  
(FOTO RICCARDO ANTIMIANI Copyright ANSA)

24 aprile 2024: in occasione del suo concerto alla Kioene Arena di Padova, Annalisa ha invitato a esibirsi con lei Rettore, interpretando insieme “Lamette“, celebre brano della Rettore del 1982. Subito l’atmosfera del palazzetto si è infiammata e i video della speciale esibizione hanno presto fatto il giro del web.

24 maggio 2024: viene pubblicato per la Warner Music Italy il nuovo singolo inedito dal titolo Il senso del pericolo.
Il brano, prodotto da Luca Chiaravalli, segna il primo capitolo del suo nuovo album ed è un inno all’estate, un invito ad andare incontro alle opportunità che la vita offre, alla spensieratezza.

Essere in uno stato di perenne ma piacevole febbre, che non ti fa pensare. E così, passi con il rosso, vai a sbattere contro le porte a vetri dei negozi, con la gente che ti insulta gridando: “ hey tu dove ce l’hai la testa !?!!!! “. Tanto tu non li senti, sei da un’altra parte. E, in quell’istante arriva lui, ti spalancala portiera, e tu sali contenta, perché in quel posto ci stai perfettamente. Non ti servono specchi, beauty case, spazzolini da denti. Non hai tempo per i dettagli, corri incontro all’estate e al tuo destino … FINALMENTE .

DADAUFFA. Memorie agitate
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